Il 6 maggio Israele ha cominciato a trasferire decine di migliaia di famiglie palestinesi dalla parte orientale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove l’esercito sta preparando una grande operazione di terra.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sostiene che l’operazione sia essenziale “per completare la distruzione di Hamas”.
“Gli abitanti stanno lasciando le loro case in preda al terrore”, ha dichiarato all’Afp Osama al Kahlut, un funzionario della Mezzaluna rossa palestinese, aggiungendo che l’ordine d’evacuazione riguarda circa 250mila persone.
L’esercito israeliano ha confermato di aver “avviato un’operazione limitata che prevede il trasferimento temporaneo delle persone che vivono nella parte orientale di Rafah”, affermando che le persone coinvolte sono “circa centomila”.
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Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
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Alcuni abitanti di Rafah hanno riferito all’Afp di aver ricevuto l’ordine solo all’alba del 6 maggio, dopo una notte trascorsa nell’angoscia a causa di una decina di attacchi israeliani.
Rafah, al confine con l’Egitto, è diventata un gigantesco campo profughi che ospita, secondo le Nazioni Unite, circa 1,2 milioni di palestinesi, cioè metà della popolazione della Striscia di Gaza.
Nonostante l’opposizione di gran parte della comunità internazionale, che teme un bagno di sangue, Netanyahu ha promesso di lanciare un’operazione di terra a Rafah indipendentemente dall’esito dei negoziati per una tregua.
Intanto, secondo l’egiziano Al Qahera News, un attacco condotto dal braccio armato di Hamas il 5 maggio contro il valico di Kerem Shalom, in Israele, “ha causato la sospensione dei negoziati per una tregua”.
Quattro soldati israeliani sono morti e più di dieci sono rimasti feriti nell’attacco contro il valico, che è il principale punto di passaggio per gli aiuti umanitari in transito da Israele alla Striscia di Gaza.
Un nuovo ciclo di negoziati per una tregua si è concluso il 5 maggio al Cairo, in Egitto, senza alcun progresso. Hamas afferma infatti di essere disponibile a liberare tutti gli ostaggi solo in cambio di un cessate il fuoco definitivo, mentre Israele vuole completare la sua offensiva nella Striscia di Gaza.
Nella notte tra il 5 e il 6 maggio l’esercito israeliano ha bombardato più volte Rafah, uccidendo sedici membri di due famiglie, secondo i soccorritori.
Secondo le autorità di Hamas, l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha causato finora la morte di 34.735 persone. L’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre ha invece causato circa 1.170 vittime in Israele, secondo un conteggio dell’Afp basato sugli ultimi dati israeliani disponibili.
Intanto, il 5 maggio il governo israeliano ha deciso all’unanimità di chiudere l’emittente qatariota Al Jazeera, considerata complice di Hamas, ha annunciato Netanyahu sul social network X.
“È un pessimo segnale per la libertà di stampa”, ha affermato in un comunicato il ministero degli esteri tedesco.