Il Partito socialista (Psoe) del primo ministro Pedro Sánchez ha vinto le elezioni regionali in Catalogna del 12 maggio, mentre gli indipendendisti guidati da Carles Puigdemont hanno perso la maggioranza, a più di sei anni dal tentativo di secessione del 2017.
Guidati da Salvador Illa, ex ministro della salute durante la pandemia di covid-19, i socialisti catalani hanno ottenuto 42 seggi sui 135 del parlamento regionale, nove in più rispetto al 2021.
Sánchez ha definito il risultato “storico” e affermato che in Catalogna “si apre una nuova fase”.
“È una svolta importante per tutti i catalani, comunque la pensino”, ha dichiarato Illa tra gli applausi dei suoi sostenitori. Tuttavia, il Partito socialista non ha la maggioranza assoluta dei seggi e a partire dal 13 maggio dovrà avviare delle difficili trattative con i potenziali alleati.
L’esito del voto costituisce una vittoria per Sánchez, convinto che la politica di distensione perseguita in Catalogna avrebbe dato i suoi frutti, portando a un indebolimento del sentimento separatista nella regione, che ha otto milioni di abitanti ed è uno dei motori economici e industriali del paese.
Dopo aver concesso la grazia ai leader indipendentisti condannati nel 2021, alla fine del 2023 il premier ha promosso una legge di amnistia per tutti i separatisti perseguiti, tra cui Puigdemont, in cambio del sostegno al suo governo.
I tre partiti indipendentisti che hanno governato la regione negli ultimi dieci anni hanno perso la maggioranza, ottenendo complessivamente 59 seggi, contro i 74 del 2001.
Il partito di Puigdemont, Junts per Catalunya (Uniti per la Catalogna), è stato l’unico dei tre ad aumentare i suoi seggi, passando da 32 a 35, mentre la formazione moderata Erc (Sinistra repubblicana della Catalogna) dell’attuale presidente regionale Pere Aragonès e la formazione d’estrema sinistra Cup hanno subìto una dura sconfitta.
Il 13 maggio Puigdemont, che nel 2017 si è trasferito all’estero per evitare l’arresto, ha affermato di voler formare un governo di minoranza composto dai partiti indipendentisti.
Per quanto riguarda la destra, il Partito popolare (Pp) e la formazione d’estrema destra Vox – ferocemente contrari alla legge di amnistia per gli indipendentisti catalani, che dovrebbe essere approvata definitivamente dal parlamento spagnolo nelle prossime settimane – hanno ottenuto rispettivamente quindici e undici seggi.