Il 24 giugno la Commissione europea ha stabilito in via preliminare che l’App store della Apple viola le nuove regole di concorrenza dell’Unione europea, aprendo la strada a una possibile maximulta nei confronti dell’azienda statunitense.

“L’App store viola il Digital markets act (Dma) in quanto impedisce agli sviluppatori di app d’indirizzare i consumatori verso canali di distribuzione alternativi per offerte e contenuti”, ha dichiarato Bruxelles in un “parere preliminare”.

La Apple si difende invocando motivi di sicurezza e maggiore facilità di utilizzo per gli utenti.

“Negli ultimi mesi la Apple ha apportato alcune modifiche per conformarsi ai requisiti del Dma”, ha affermato il 24 giugno l’azienda. “Siamo fiduciosi che siano conformi alle regole europee”.

“Grazie a queste modifiche tutti gli sviluppatori attivi nell’Unione europea hanno la possibilità d’indirizzare gli utenti a siti web alternativi dove effettuare gli acquisti”, ha aggiunto.

Il parere preliminare pubblicato il 24 giugno è il primo nell’ambito delle nuove regole di concorrenza introdotte dal Dma, che sono diventate vincolanti all’inizio di marzo. Si tratta quindi di un passo cruciale dopo l’apertura di un’inchiesta il 25 marzo.

La Apple avrà ora accesso al fascicolo e potrà rispondere per iscritto alle accuse.

Se il parere preliminare sarà confermato, la Commissione adotterà una decisione finale di non conformità entro marzo 2025.

A quel punto la Apple potrebbe essere condannata a pagare una multa che potrebbe arrivare al 10 per cento del suo fatturato globale.

Il Dma, che punisce gli abusi di posizione dominante, prevede multe fino al 20 per cento del fatturato globale nel caso di violazioni gravi e ripetute.