Un uomo dà fuoco alle pire funerarie di alcune delle vittime nel distretto di Kallakurichi, nello stato meridionale del Tamil Nadu. (R. Satish Babu, Afp)

Almeno 63 persone sono morte e più di cento sono state ricoverate in ospedale dopo aver bevuto alcol adulterato venduto sul mercato nero in un distretto nel sud dell’India, secondo un nuovo bilancio fornito il 27 giugno dalla polizia locale.

Il precedente bilancio, fornito il 24 giugno, era di 56 vittime.

L’episodio di contaminazione si è verificato nel distretto di Kallakurichi, nello stato meridionale del Tamil Nadu.

Dopo aver bevuto l’alcol tossico alcune persone hanno perso la vista e altre sono morte per strada mentre cercavano di raggiungere l’ospedale.

Molti lavoratori poveri, impiegati soprattutto nel settore dell’agricoltura, hanno l’abitudine di comprare l’arrack, una bevanda diffusa in Asia meridionale e sudorientale, in sacchetti di plastica da 60 rupie (circa 0,70 euro).

Lo comprano per strada perché è più economico di quello venduto nei negozi.

I partiti del Tamil Nadu si sono attribuiti reciprocamente la responsabilità della strage. Alcuni deputati dell’opposizione sono stati espulsi dal parlamento locale dopo aver inscenato una protesta in aula per chiedere le dimissioni del capo dell’esecutivo del Tamil Nadu, Muthuvel Karunanidhi Stalin.

Ogni anno centinaia di persone muoiono in India dopo aver bevuto alcol adulterato prodotto in distillerie clandestine.

Per potenziare gli effetti di queste bevande i produttori aggiungono spesso il metanolo, che può causare perdita della vista, danni al fegato e morte.