Il presidente della Sierra Leone Julius Maada Bio ha promulgato il 2 luglio una legge che vieta i matrimoni precoci in un paese in cui centinaia di migliaia di ragazze si sposano prima dei 18 anni.
“Le nostre donne sono finalmente libere”, ha affermato Bio nel corso di una cerimonia nella capitale Freetown.
“Questa legge rappresenta uno dei punti più alti della mia presidenza”, ha aggiunto. “Spero che aiuti le donne a realizzarsi e che porti un po’ di speranza nel resto del continente”.
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La norma criminalizza i matrimoni con ragazze di età inferiore a 18 anni e prevede pene detentive di almeno quindici anni e multe di almeno 50mila leones (circa duemila euro) per i trasgressori.
Vieta anche le convivenze con ragazze minorenni e prevede risarcimenti per le vittime.
Secondo l’Unicef, nel 2017 in Sierra Leone circa 800mila minorenni erano sposate. Di queste, la metà aveva meno di quindici anni. Attualmente il paese ha circa nove milioni di abitanti.
L’ong Save the children ha definito la legge “storica”.
“Le vittime dei matrimoni precoci subiscono danni permanenti sia mentali sia fisici e non hanno la possibilità di studiare e realizzarsi”, ha affermato Patrick Analo, il direttore dell’ong nel paese africano.
Da alcuni decenni l’incidenza dei matrimoni infantili è in lieve calo in Sierra Leone.
Secondo l’Unicef, nel 2017 il 30 per cento delle ragazze si era sposato prima dei 18 anni, contro il 37 per cento di venticinque anni prima.