Il candidato ultraconservatore alle elezioni presidenziali iraniane, Said Jalili, e il riformista Massud Pezeshkian hanno tenuto i loro ultimi comizi elettorali a Teheran prima del voto del 5 luglio, il primo in una sala di preghiera e il suo rivale in uno stadio.

Migliaia di sostenitori di Jalili si sono radunati nella moschea Mosalla, nel centro della capitale, sventolando centinaia di bandiere iraniane e scandendo “Jalili, Jalili” o “Tutto l’Iran dice Jalili”.

Le pareti recavano i ritratti del defunto presidente ultraconservatore Ebrahim Raisi, morto in un incidente in elicottero a maggio, con lo slogan “Un mondo di opportunità, l’Iran avanza”.

Gli uomini da una parte e le donne dall’altra hanno applaudito quando Jalili ha fatto il suo ingresso. “Oggi è un momento storico”, ha dichiarato Jalili, esortando gli elettori ad andare alle urne.

Solo il 40 per cento dei 61 milioni di elettori iraniani ha votato al primo turno il 28 giugno, registrando la più bassa affluenza alle urne per un’elezione presidenziale dalla Rivoluzione islamica del 1979. “Oggi, con l’aiuto dei giovani, porteremo avanti il paese”, ha promesso.

Per Maryam Naroui, 40 anni, Jalili rappresenta “la migliore opzione per la sicurezza del paese”. È “onesto e seguirà la strada di Raisi”, dice Heiydarian, una casalinga di 39 anni.

Ex negoziatore del programma nucleare iraniano (tra il 2007 e il 2013) noto per la sua posizione inflessibile nei confronti delle potenze occidentali, Jalili si era fermamente opposto a qualsiasi accordo che imponesse restrizioni al programma nucleare iraniano in cambio di un alleggerimento delle sanzioni.

A suo avviso, l’accordo internazionale sul programma nucleare iraniano, firmato nel 2015 prima e fallito nel 2018 a seguito del ritiro unilaterale degli Stati Uniti di Donald Trump, aveva violato tutte le “linee rosse” dell’Iran consentendo le ispezioni dei siti nucleari.

“Rafforzeremo il potere e il progresso del paese”, ha promesso Jalili, davanti a una folla di sostenitori che hanno criticato l’ex presidente moderato Hassan Rohani (2013-2021), che ha firmato lo storico accordo sul nucleare con gli Stati Uniti e le altre potenze mondiali.

Se sei qui...
…è perché pensi che informarsi su quello che succede nel mondo sia importante. In questo caso potresti prendere in considerazione l’idea di abbonarti a Internazionale. Non costa molto: solo 1,50 euro alla settimana, oppure 2,18 euro alla settimana se vuoi ricevere anche il giornale di carta. E in più ogni mattina all’alba ti mandiamo una newsletter con le notizie più importanti del giorno.