Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, che ha stretti legami con il Cremlino, si è recato l’8 luglio a Pechino per incontrare il presidente cinese Xi Jinping in quella che ha definito una “missione di pace”, dopo un tour a Kiev e a Mosca. La sua visita a sorpresa nella capitale cinese arriva dopo la controversa visita a Mosca del 5 luglio, dove il leader ungherese ha avuto colloqui con il presidente russo Vladimir Putin sulla guerra in Ucraina.

Viktor Orbán, il cui paese detiene la presidenza semestrale di turno dell’Unione europea, ha fatto arrabbiare i partner europei, che hanno dimostrato un sostegno incrollabile a Kiev e hanno tagliato i legami con la Russia, dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022.

Viktor Orban è l’unico leader dell’Unione europea a essere rimasto vicino al Cremlino. “Missione di pace 3.0”, ha scritto Viktor Orbán sul social network X, al suo arrivo il 1 luglio all’aeroporto di Pechino, dove è stato accolto da Hua Chunying, viceministro degli affari esteri e portavoce della diplomazia cinese. Il leader ungherese è stato poi ricevuto in mattinata dal presidente cinese Xi Jinping, ha riferito l’agenzia di stampa, che per il momento non ha fornito ulteriori dettagli sull’incontro.

I due uomini avevano già avuto modo di parlare privatamente a maggio durante la visita di Stato di Xi Jinping in Ungheria. In questa occasione, il presidente cinese ha salutato l’Unione europea come un “partenariato strategico” esemplare, invitando l’Ungheria a svolgere “un ruolo più importante” nello “sviluppo” delle relazioni tra Pechino e Bruxelles.

Pechino e Budapest sono sulla stessa lunghezza d’onda sulla questione dell’Ucraina, sostenendo una soluzione pacifica del conflitto pur rimanendo vicini al Cremlino.

Prima di Pechino e Mosca, Viktor Orbán si è recato a Kiev il 2 luglio, la sua prima visita dopo la guerra in Ucraina, per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky. Orbán aveva chiesto un “cessate il fuoco”, contrariamente alle posizioni degli ucraini e dei loro alleati europei. Il leader ucraino ha respinto questa idea, ritenendo che Mosca l’avrebbe usata per rafforzarsi.

Il piano ucraino prevede il ritiro totale delle truppe russe dal paese, anche dalla penisola di Crimea annessa da Mosca nel 2014, e il pagamento dei danni causati dall’invasione nel febbraio 2022.

L’Ucraina ha bisogno degli aiuti occidentali per combattere contro la Russia e Washington, il suo principale sostenitore, ha annunciato altri 2,3 miliardi di dollari, anche per i sistemi di difesa aerea.

Il primo ministro ungherese si è distinto per la sua opposizione a questa assistenza. All’inizio dell’anno ha posto il veto su un pacchetto di 50 miliardi di euro dell’Unione europea, che è stato infine approvato con un certo ritardo.