Il primo ministro Narendra Modi ha avuto un colloquio con il presidente Vladimir Putin il 9 luglio, un giorno dopo l’arrivo del leader indiano a Mosca in mezzo alle proteste mondiali per gli attacchi russi in Ucraina.
Modi, in visita a Mosca per la prima volta da quando la Russia ha lanciato l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022, cercherà di irrobustire le relazioni di lunga data tra New Delhi e Mosca.
Allo stesso tempo, il primo ministro indiano vorrebbe un legame più forte con gli occidentali sul tema della sicurezza, dopo essere tornato al potere il mese scorso come leader del paese più popoloso del mondo.
“Non ci sono sorprese nella preparazione. La cosa principale è creare un’atmosfera per un’interazione significativa”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov alla tv di stato, interpellato sui colloqui.
Modi è atterrato a Mosca poche ore dopo che la Russia ha lanciato un massiccio bombardamento sulle città dell’Ucraina, che ha ucciso decine di persone e danneggiato pesantemente un ospedale pediatrico di Kiev, scatenando la condanna dei governi di Europa e Nord America.
La Russia è un fornitore vitale di petrolio e armi a basso costo per l’India, ma l’isolamento di Mosca dall’Occidente e i crescenti legami con Pechino hanno avuto un impatto sui suoi rapporti con New Delhi.
Negli ultimi anni le potenze occidentali hanno anche coltivato relazioni più forti con l’India contro la Cina e la sua crescente influenza nell’area dell’Asia e del Pacifico, facendo al contempo pressione su New Delhi affinché prenda le distanze dalla Russia.
L’8 luglio gli Stati Uniti hanno esortato Modi a chiarire che “qualsiasi risoluzione del conflitto in Ucraina deve rispettare la carta delle Nazioni Unite per quanto riguarda l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
Modi ha visitato la Russia l’ultima volta nel 2019 e ha ospitato Putin nella capitale indiana due anni dopo, settimane prima che la Russia cominciasse la sua offensiva contro l’Ucraina.
Da allora, l’India ha evitato di condannare esplicitamente la Russia e si è astenuta dalle risoluzioni delle Nazioni Unite contro il Cremlino.