Il 15 luglio, durante una conferenza stampa a Kiev, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj si è detto favorevole alla partecipazione della Russia a una futura conferenza di pace.

Una prima conferenza sulla pace in Ucraina si era svolta in Svizzera il 15 e il 16 giugno in presenza delle delegazioni di quasi un centinaio di paesi, ma la Russia non era stata invitata e la Cina aveva quindi deciso di non partecipare.

Nei giorni successivi Zelenskyj aveva affermato di voler mettere a punto un nuovo “piano per una pace giusta” da presentare in una seconda conferenza di pace. L’obiettivo è chiudere un conflitto che in quasi due anni e mezzo ha causato centinaia di migliaia di vittime da entrambe le parti.

“Entro novembre il piano sarà pronto e potremo quindi organizzare una seconda conferenza”, ha dichiarato Zelenskyj durante la conferenza stampa.

“Penso che anche Mosca dovrebbe partecipare”, ha aggiunto.

Il presidente ucraino ha citato espressamente tre temi: la sicurezza energetica dell’Ucraina, le cui infrastrutture sono state devastate dai bombardamenti russi, la libera navigazione nel mar Nero, fondamentale per le esportazioni ucraine, e gli scambi di prigionieri.

È la prima volta che Zelenskyj ipotizza dei colloqui con la Russia senza che le truppe di Mosca si siano ritirate dall’Ucraina. Attualmente l’esercito russo occupa quasi il 20 per cento del territorio ucraino.

Tuttavia, al momento le posizioni di Kiev e Mosca appaiono inconciliabili.

L’Ucraina sostiene infatti di voler recuperare la sovranità su tutti i suoi territori occupati dalla Russia, compresa la penisola della Crimea annessa da Mosca nel 2014.

Il presidente russo Vladimir Putin ha invece posto come condizioni che Kiev ceda le regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Cherson e Zaporižžja, e rinunci a entrare nella Nato.

La posizione di Washington

Matthew Miller, portavoce del dipartimento di stato statunitense, ha affermato il 15 luglio che spetta all’Ucraina decidere se avviare dei colloqui con la Russia.

“Se vogliono invitare la Russia a una conferenza di pace, noi li sosterremo”, ha aggiunto, sottolineando però che finora la Russia non ha manifestato la volontà di arrivare a una soluzione diplomatica del conflitto.