Il reporter statunitense Evan Gershkovich comparirà davanti a un tribunale russo per la seconda udienza del suo processo per spionaggio il 18 luglio, in un processo che il giornale per cui lavora, il Wall Street Journal, e la Casa bianca hanno definito una farsa.

Il giornalista, 32 anni, è diventato il primo giornalista occidentale a essere accusato di spionaggio in Russia dall’epoca sovietica; è stato arrestato nel marzo 2023 durante un viaggio nella città di Ekaterinburg, nella regione degli Urali.

Ha già trascorso quasi 16 mesi in detenzione e rischia una pena detentiva fino a vent’anni se condannato. Il processo riprenderà a porte chiuse nel tribunale della regione di Sverdlovsk, nella città di Ekaterinburg, alle 11 ora locale.

Mosca e Washington si sono dette disponibili a un negoziato per la liberazione del giornalista, ma nessuna delle due parti ha fornito indicazioni su quando questo potrebbe avvenire.

Il Cremlino non ha fornito alcuna prova pubblica delle accuse di spionaggio contro Gershkovich, affermando solo che è stato colto “con le mani nel sacco” e che lavorava per la Central intelligence agency (Cia) statunitense.

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I pubblici ministeri lo accusano di aver spiato il costruttore di carri armati russo Uralvagonzavod. Washington ha affermato che le accuse sono inventate, e a luglio un gruppo di esperti delle Nazioni Unite ha dichiarato che la sua detenzione è ingiustificata.

L’ultima apparizione pubblica in tribunale di Gershkovich risale al 26 giugno, quando ha parlato solo brevemente per salutare i giornalisti. Durante l’udienza aveva la testa completamente rasata. Il servizio penitenziario russo si è rifiutato di rivelare all’Afp dove sia stato rinchiuso dopo il procedimento o perché gli siano stati tagliati i capelli.

Cresciuto nel New Jersey, ma di origine russa, Gershkovich parla correntemente il russo e ha lavorato per sei anni a Mosca. Ha continuato a visitare il paese per viaggi giornalistici anche dopo la partenza di decine di altri reporter occidentali, causata dell’offensiva russa in Ucraina e dall’introduzione di una severa censura militare.

Gershkovich si era trasferito nella capitale russa nel 2017 per lavorare per al giornale in lingua inglese The Moscow Times, per il quale ha scritto diversi articoli importanti.

In seguito ha lavorato per l’Afp, prima di diventare corrispondente da Mosca per il Wall Street Journal, qualche settimana prima che il Cremlino decidesse l’invasione dell’Ucraina.

In questo ruolo, si è occupato di come il conflitto abbia colpito i russi, anche parlando con le famiglie dei soldati morti. C’è stata una grande campagna per il rilascio di Gershkovich.

“Sta gestendo la situazione nel migliore dei modi”, ha dichiarato la madre, Ella Milman, al Wall Street Journal a marzo.

La Russia ha incarcerato altri cittadini americani, tra cui il marine Paul Whelan, in prigione da più di cinque anni con l’accusa di spionaggio, e la giornalista russo-statunitense Alsu Kurmasheva, arrestata l’anno scorso mentre faceva visita alla famiglia.

La Casa bianca ha invitato i cittadini statunitensi che si trovano ancora in Russia a “lasciare immediatamente” il paese a causa del rischio di essere arrestati in maniera arbitraria.

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