Il 18 luglio il gruppo islamista palestinese Hamas ha annunciato che decine di attacchi israeliani hanno preso di mira la Striscia di Gaza, dove il primo ministro Benjamin Netanyahu vuole “aumentare la pressione militare”, nonostante gli appelli delle famiglie degli ostaggi a porre fine alla guerra.

Dopo oltre nove mesi di guerra nel territorio palestinese i negoziati indiretti per un cessate il fuoco rimangono bloccati.

“Lo spargimento di sangue a Gaza deve cessare immediatamente”, ha dichiarato la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, aggiungendo che “troppi bambini, donne e civili hanno perso la vita a causa della risposta di Israele al brutale terrorismo di Hamas”.

“La popolazione di Gaza non può più sopportare e l’umanità non può più sopportare. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco immediato e duraturo, abbiamo bisogno del rilascio degli ostaggi israeliani”, ha dichiarato Von der Leyen parlando al parlamento europeo, prima della sua rielezione, il 18 luglio.

Secondo il ministero della sanità di Hamas, gli attacchi della notte hanno ucciso almeno 37 persone, più della metà delle quali erano donne e bambini.

Le autorità di Hamas hanno annunciato che “decine di attacchi aerei” hanno preso di mira i campi di Nuseirat e Al Bureij, nel centro della Striscia di Gaza, così come Khan Yunis e Rafah, nel sud, e Jabaliya, nel nord.

Il 18 luglio l’esercito ha dichiarato di aver “eliminato” il comandante delle forze navali della Jihad islamica, un gruppo armato alleato di Hamas, nella città di Gaza. L’esercito ha dichiarato che sta continuando le operazioni a Rafah, dove sono state localizzate “diverse entrate dei tunnel” ed eliminati “diversi terroristi”.

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La guerra è stata scatenata il 7 ottobre da un attacco condotto da un commando di Hamas che è entrato nel sud di Israele e ha causato la morte di 1.195 persone, la maggior parte delle quali civili, secondo un conteggio dell’Afp basato su dati ufficiali israeliani.

Delle 251 persone rapite all’epoca, 116 sono ancora detenute a Gaza, 42 sarebbero morte, secondo l’esercito.

Israele ha lanciato un’offensiva nel territorio palestinese che finora ha provocato 38.848 vittime, la maggior parte delle quali civili, di cui almeno 54 nelle ultime ventiquattr’ore, secondo i dati del ministero della sanità del governo di Gaza guidato da Hamas.

“È il momento di aumentare la pressione” su Hamas, ha dichiarato Netanyahu, che vuole continuare la guerra fino a quando il movimento islamista, al potere a Gaza dal 2007, non sarà distrutto e tutti gli ostaggi saranno liberati.

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