Il governo israeliano ha promesso il 28 luglio di “colpire il nemico con forza” il giorno dopo un attacco, attribuito al gruppo libanese Hezbollah, che ha causato la morte di dodici bambini sulle alture del Golan, annesse da Israele nel 1967.

L’Iran ha avvertito Israele delle conseguenze di un attacco di rappresaglia in Libano. “Potrebbe aggravare il conflitto in corso nella regione”, ha affermato Nasser Kanani, portavoce del ministero degli esteri iraniano.

Secondo Israele, dodici bambini di età compresa tra i dieci e i sedici anni sono stati uccisi il 27 luglio da un razzo sparato dal Libano contro un campo da calcio nella cittadina di Majdal Shams.

Washington ha accusato il gruppo Hezbollah, sostenuto dall’Iran, di essere responsabile di “quest’orribile attacco”. “Il razzo è stato lanciato da un’area controllata da Hezbollah”, ha dichiarato una portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale.

Secondo Israele, l’attacco è stato compiuto con un razzo iraniano Falaq. Hezbollah, che ha smentito il suo coinvolgimento, è l’unico gruppo della regione ad avere razzi di questo tipo, ha dichiarato il ministero degli esteri israeliano, accusandolo di aver “oltrepassato tutte le linee rosse”, colpendo “obiettivi civili”.

“Hezbollah pagherà un prezzo pesante”, ha avvertito il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al suo ritorno da una visita ufficiale negli Stati Uniti. In serata il gabinetto di sicurezza ha autorizzato il premier e il ministro della difesa Yoav Gallant a “decidere come e quando rispondere al gruppo terroristico Hezbollah”, si legge in un comunicato, che non fornisce ulteriori dettagli.

L’attacco è arrivato dopo che si era diffusa la notizia della morte di quattro combattenti di Hezbollah in un attacco israeliano nel sud del Libano. La sera del 27 luglio il gruppo libanese ha rivendicato il lancio di alcuni razzi contro postazioni militari israeliane sulle alture del Golan, prima di smentire il suo coinvolgimento nell’attacco a Majdal Shams.

La cittadina drusa si trova sulle alture del Golan, una regione strategica siriana conquistata da Israele durante la guerra dei sei giorni, nel 1967. Israele ha poi proceduto all’annessione di due terzi delle alture nel 1981, che però non è stata riconosciuta dalla comunità internazionale.

Migliaia di persone si sono riunite nella cittadina per i funerali delle vittime.

Secondo Daniel Hagari, portavoce dell’esercito israeliano, è stato “l’attacco più letale contro i civili israeliani dal 7 ottobre”, giorno dell’attacco senza precedenti di Hamas in territorio israeliano che ha dato il via alla guerra nella Striscia di Gaza.

Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha condannato l’attacco a Majdal Shams invitando “le parti alla moderazione”.

Il Libano ha chiesto un’inchiesta internazionale sull’episodio, avvertendo che un attacco israeliano sul suo territorio potrebbe causare un conflitto regionale.

L’Egitto, uno dei paesi mediatori nella guerra a Gaza, ha messo in guardia dai “pericoli dell’apertura di un nuovo fronte in Libano”.

La Siria ha invece denunciato le “false accuse” d’Israele contro Hezbollah.

Dall’inizio della guerra a Gaza gli scambi di fuoco tra Hezbollah, alleato di Hamas, e l’esercito israeliano al confine tra Israele e il Libano sono stati quasi quotidiani.