Il corpo del comandante di Hezbollah Fouad Chokr è stato identificato il 31 luglio tra le macerie di un edificio provocate da un attacco israeliano nel sud di Beirut. Lo ha dichiarato una fonte vicina al gruppo sciita libanese, mentre cresce il timore di una guerra regionale.

Il raid nel quartiere di Beirut, un’area residenziale sovraffollata che è anche una roccaforte di Hezbollah, ha ucciso cinque civili, tre donne e due bambini, secondo il ministero della sanità libanese.

A questo attacco ne è seguito un altro, ore dopo, che ha ucciso il leader politico di Hamas, alleato di Hezbollah, Ismail Haniyeh, a Teheran, alimentando ulteriormente i timori che il conflitto tra Israele e Hamas possa espandersi in tutta l’area.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha definito i due attacchi come una “pericolosa escalation in un momento in cui tutti gli sforzi dovrebbero invece portare a un cessate il fuoco a Gaza” e al “rilascio di tutti gli ostaggi israeliani”. Lo ha dichiarato il suo portavoce Stephane Dujarric in un comunicato.

Iscriviti a
Mediorientale
Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
Iscriviti
Iscriviti a
Mediorientale
Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
Iscriviti

Una fonte, che ha richiesto l’anonimato a causa della delicatezza della questione, ha dichiarato che “il corpo di Chokr è stato trovato sotto le macerie dell’edificio preso di mira”, dopo che l’esercito israeliano aveva dichiarato di aver ucciso il comandante.

I fotografi dell’Afp hanno visto i soccorritori cercare tra le macerie, subito dopo le esplosioni che hanno scosso la capitale libanese il 30 luglio.

L’esercito israeliano ha dichiarato di aver “eliminato” Chokr, accusato di aver coordinato un attacco missilistico nel fine settimana sulle Alture del Golan occupato, in cui sono morti dodici bambini.

Hezbollah ha negato la responsabilità del micidiale attacco missilistico di sabato sulla città araba drusa di Majdal Shams, nelle alture del Golan occupate da Israele, anche se il gruppo ha rivendicato diversi attacchi alle postazioni militari israeliane lo stesso giorno.

Il Libano teme di essere trascinato in una guerra con Israele
La pace o la guerra con Israele non saranno decise dal governo libanese, e nemmeno da Hezbollah. È l’Iran che stabilirà se far esplodere la situazione.

Il 31 luglio Hezbollah ha confermato che Chokr si trovava all’interno dell’edificio attaccato, ma ha detto che la sua sorte era ancora sconosciuta.

Centinaia di persone hanno cantato: “Morte a Israele” e “L’America è il grande Satana” ai funerali dei fratelli Amira e Hassan Fadlallah, i due bambini uccisi nel raid israeliano a Beirut. Al funerale alcuni mostravano le fotografie dei due fratelli morti, mentre altri tenevano la bandiera di Hezbollah.

“Sono molto arrabbiata perché le vite dei nostri figli non contano”, ha detto Aya Ahmed, 38 anni, un’amica della madre dei due bambini uccisi. “Ogni madre ora sta pensando: potrei perdere i miei figli in qualsiasi momento, perché gli israeliani hanno la licenza di uccidere”, ha detto Ahmed.

Lina Khatib, borsista ed esperta di Medio Oriente alla Chatham House, ha dichiarato all’Afp: “Anche se gli attori coinvolti non intendono far scoppiare una guerra totale, ogni escalation aumenta il rischio che la situazione vada fuori controllo”.

Se sei qui...
…è perché pensi che informarsi su quello che succede nel mondo sia importante. In questo caso potresti prendere in considerazione l’idea di abbonarti a Internazionale. Non costa molto: solo 1,50 euro alla settimana, oppure 2,18 euro alla settimana se vuoi ricevere anche il giornale di carta. E in più ogni mattina all’alba ti mandiamo una newsletter con le notizie più importanti del giorno.