Il francese Thierry Breton, commissario europeo uscente per il mercato interno e i servizi, si è dimesso il 16 settembre in polemica con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, mentre sono in corso i negoziati sulla composizione del nuovo collegio dei commissari.

Le improvvise dimissioni dell’ex ministro francese, 69 anni, ha creato scompiglio a Bruxelles in un momento in cui l’annuncio dei nomi e degli incarichi dei nuovi commissari era atteso per il 17 settembre.

“Mi dimetto da commissario europeo con effetto immediato”, ha affermato Breton in una lettera a Von der Leyen pubblicata sul social network X.

Breton, candidato ufficiale del presidente francese Emmanuel Macron, ha spiegato che Von der Leyen ha “chiesto alla Francia di sostituirmi”.

“Qualche giorno fa lei ha chiesto alla Francia di sostituirmi, per motivi personali che non ha voluto discutere con me e ha proposto, a titolo di compromesso, di assegnare alla Francia un portafoglio teoricamente più influente”, ha scritto nella lettera, rivolgendosi direttamente a Von der Leyen.

“La Francia proporrà quindi un altro candidato”, ha aggiunto.

“Essere commissario europeo è stato un onore, ma alla luce degli ultimi sviluppi – che mostrano ancora una volta una governance discutibile – non posso più svolgere il mio incarico nel collegio dei commissari”, ha concluso.

Il caso Pieper

Le relazioni tra la tedesca Von der Leyen e Breton sono tese da quando, nella primavera scorsa, quest’ultimo aveva guidato una fronda all’interno dell’esecutivo di Bruxelles, contestando lo stile politico della presidente, considerato poco collegiale.

Breton aveva anche criticato pubblicamente Von der Leyen dopo la nomina, a fine gennaio, di un inviato per le piccole e medie imprese, una posizione altamente retribuita in seno alla Commissione.

L’incarico era stato assegnato all’europarlamentare tedesco Markus Pieper, del Partito popolare europeo (Ppe, destra), poche settimane prima di un congresso a Bucarest durante il quale il Ppe aveva deciso di sostenere un secondo mandato per Von der Leyen.

La vicenda aveva portato a un voto di sfiducia contro Von der Leyen al parlamento europeo, in piena campagna per le elezioni europee di giugno, e infine al ritiro di Pieper.

Gioco di equilibri

Rieletta alla guida della Commissione a luglio, Von der Leyen avrebbe dovuto annunciare i nomi e gli incarichi dei nuovi commissari ai capigruppo del parlamento europeo il 17 settembre.

La composizione dell’esecutivo europeo è un gioco di equilibri che rivela il peso degli stati membri e delle varie forze politiche.

Le dimissioni di Breton, che si era affermato come figura chiave della Commissione affrontando le grandi aziende del digitale, complica ulteriormente i negoziati.

Nelle scorse settimane ci sono state forti polemiche sulla mancanza di donne nella futura Commissione.

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