Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha promesso il 16 settembre, in occasione del secondo anniversario della morte di Mahsa Jina Amini, che la polizia morale “non infastidirà” le donne che non indossano il velo in pubblico.

“Farò in modo che la polizia morale non infastidisca le donne”, ha affermato il presidente riformista nel corso di una conferenza stampa a Teheran, la prima da quando è stato eletto a luglio.

Il 16 settembre 2022 Amini, una curda iraniana di 22 anni, era morta in prigione in circostanze sospette tre giorni dopo essere stata arrestata dalla polizia morale per non aver indossato correttamente il velo.

“Anche il procuratore generale è d’accordo sul fatto che la polizia morale non dovrebbe prendersela con le donne”, ha aggiunto Pezeshkian.

Durante la campagna elettorale Pezeshkian si era impegato a rimuovere dalle strade la polizia morale, incaricata di controllare l’uso del velo da parte delle donne.

La morte di Amini aveva innescato un grande movimento di protesta che aveva causato centinaia di morti e migliaia di arresti. Le autorità avevano definito le manifestazioni “una rivolta sostenuta dall’occidente”.

Nel settembre 2022 Pezeshkian, che all’epoca era un semplice deputato, aveva criticato la polizia per la morte di Amini.

Durante la conferenza stampa del 16 settembre il presidente ha anche affermato che il suo governo sta lavorando per allentare le restrizioni all’uso di internet e dei social network.

Il movimento di protesta del 2022 aveva spinto l’Iran a vietare l’uso di Instagram e WhatsApp, mentre erano già bloccati YouTube, Facebook, Telegram, Twitter e TikTok.