Il 18 settembre una seconda ondata di esplosioni di dispositivi per le comunicazioni usati da Hezbollah ha causato venti morti e più di 450 feriti in Libano, suscitando i timori di un conflitto su vasta scala con Israele.
Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, che secondo una fonte vicina al gruppo non è rimasto ferito, terrà un atteso discorso nel pomeriggio del 19 settembre.
Il ministero della salute libanese ha affermato che “l’ondata di esplosioni di walkie-talkie del 18 settembre ha ucciso venti persone e ne ha ferite più di 450”.
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Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
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La nuova ondata di esplosioni arriva un giorno dopo un attacco simile contro altri dispositivi di comunicazione usati da Hezbollah, un gruppo sostenuto dall’Iran e alleato di Hamas. Entrambi gli episodi sono stati preceduti dall’annuncio israeliano di voler estendere le operazioni militari al confine settentrionale con il Libano.
Senza menzionare le esplosioni in Libano, il 18 settembre il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che il “centro di gravità della guerra si sta spostando dalla Striscia di Gaza verso nord”, dove dall’inizio del conflitto gli scambi a fuoco quasi quotidiani tra Hezbollah e l’esercito israeliano hanno costretto decine di migliaia di persone a lasciare le loro case su entrambi i lati del confine.
Alcuni walkie-talkie sono esplosi simultaneamente alla periferia sud di Beirut durante i funerali di quattro miliziani di Hezbollah morti il giorno prima nelle esplosioni dei cercapersone.
Le esplosioni hanno scatenato il panico, come mostrano alcuni filmati dell’Afptv.
L’ondata di esplosioni dei cercapersone del 17 settembre aveva invece causato dodici morti e più di 2.750 feriti, secondo il ministero della salute libanese.
Secondo un’indagine preliminare condotta dalle autorità libanesi, “i dispositivi erano programmati per esplodere e contenevano del materiale esplosivo vicino alle batterie”, ha dichiarato all’Afp un funzionario della sicurezza libanese.
Charles Lister, esperto del Middle East institute, ha affermato sul social network X che “il Mossad dev’essere riuscito a infiltrarsi nella catena di approvvigionamento di Hezbollah”.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione di emergenza il 19 settembre per discutere delle ondate di esplosioni in Libano e del rischio di allargamento del conflitto.
Il capo della diplomazia europea Josep Borrell ha condannato gli attacchi ai dispositivi di comunicazione di Hezbollah, le Nazioni Unite hanno parlato di “escalation estremamente preoccupante” e Washington ha chiesto di “evitare gesti che possano aggravare le tensioni”.
Il 17 settembre Israele aveva annunciato di voler estendere i suoi obiettivi militari al confine con il Libano in modo da permettere il ritorno degli sfollati. Finora gli obiettivi principali erano la distruzione di Hamas e la liberazione degli ostaggi.