Trentacinque persone sono morte e 43 sono rimaste ferite la sera dell’11 novembre quando un’automobile è piombata sulla folla a Zhuhai, nel sudest della Cina, ha affermato il 12 novembre la polizia locale.

Le autorità avevano già parlato della vicenda l’11 novembre, ma citando solo dei feriti, mentre alcuni video erano stati rimossi dai social network.

Il 12 novembre la polizia ha affermato che un “grave e terribile attacco si è verificato davanti allo stadio di Zhuhai”.

L’uomo alla guida dell’automobile, 62 anni, “ha abbattuto con il suo piccolo suv una barriera posta all’ingresso e ha travolto decine di persone che si erano riunite per allenarsi davanti allo stadio”, ha dichiarato in un comunicato.

L’autore dell’attacco, identificato con il nome di battesimo Fan, “è stato arrestato mentre si colpiva con un coltello ed è stato condotto in ospedale”, ha aggiunto. “Attualmente è in gravi condizioni e non può essere interrogato”.

In base ai primi risultati dell’inchiesta, l’uomo potrebbe aver compiuto il gesto a causa della sua “insoddisfazione per la divisione dei beni dopo un divorzio”.

Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto che “il responsabile sia punito in conformità con la legge”.

Attacchi recenti

Negli ultimi mesi in Cina si sono verificati vari attacchi.

Il mese scorso un uomo ha ucciso tre persone e ne ha ferite quindici in un attacco con coltello in un supermercato a Shanghai.

A settembre uno studente giapponese è stato pugnalato a morte a Shenzhen, suscitando forti reazioni a Tokyo.

A luglio un veicolo ha travolto i passanti a Changsa, nel centro del paese, uccidendo otto persone.

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