Il 20 novembre il presidente della camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Mike Johnson, ha stabilito che la prima deputata transgender nella storia del paese non potrà usare i bagni delle donne, una questione che sta suscitando un acceso dibattito a Washington.
“I servizi igienici del congresso sono riservati a deputati e deputate in base al proprio sesso biologico”, ha affermato Johnson in un comunicato.
All’inizio della settimana una deputata repubblicana aveva presentato un testo per chiedere che alla sua collega democratica Sarah McBride fosse impedito di accedere ai bagni delle donne.
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Il 5 novembre McBride, 34 anni, è diventata la prima donna transgender eletta al congresso degli Stati Uniti, in rappresentanza dello stato del Delaware.
“Le donne meritano di avere spazi riservati”, ha dichiarato Johnson, aggiungendo che McBride potrà usare un bagno privato nel suo ufficio.
La questione dei diritti delle persone transgender è stata una delle più divisive nella campagna elettorale per le recenti presidenziali e legislative statunitensi.
L’accesso ai servizi igienici è stato dibattuto a lungo, con i repubblicani che si oppongono all’uso di quelli femminili da parte delle donne transgender in nome della “necessità di proteggere donne e ragazze”.
I democratici, invece, hanno accusato i repubblicani di transfobia e definito “crudele” il divieto imposto a McBride.
Senza nominarla direttamente, il presidente Joe Biden ha affermato il 20 novembre in un comunicato che “troppe persone transgender, molte delle quali di giovane età, subiscono attacchi e molestie”.
McBride si è detta delusa della decisione di Johnson, aggiungendo però che l’avrebbe rispettata.
Pur dicendosi consapevole dell’importanza della sua elezione per le persone transgender, McBride ha fatto sapere che le sue priorità saranno il costo dei servizi per l’infanzia, l’accesso alla casa, l’assistenza sanitaria e il diritto all’aborto.