Il gabinetto di sicurezza israeliano è riunito per decidere se accettare una proposta di cessate il fuoco nella guerra contro Hezbollah in Libano, mentre Israele sta conducendo attacchi massicci sui sobborghi meridionali di Beirut.

Gli Stati Uniti hanno affermato che un accordo di tregua è “imminente”, pur invitando alla cautela.

Ma con l’aumento delle pressioni diplomatiche, il 26 novembre Israele ha intensificato gli attacchi aerei sui sobborghi meridionali della capitale libanese, annunciando di aver colpito “venti obiettivi terroristici” di Hezbollah.

“Una cintura di fuoco sta avvolgendo i sobborghi meridionali di Beirut”, ha affermato l’agenzia libanese Ani.

È stato bombardato anche un edificio che ospitava degli sfollati nel cuore di Beirut, causando, secondo le autorità libanesi, almeno tre morti.

L’esercito israeliano ha colpito anche una trentina di obiettivi nel sud del Libano e ha condotto un’incursione di terra nella “regione del fiume Litani”, che costituisce il limite geografico a nord del quale Israele vorrebbe relegare Hezbollah.

“Ci sarà una discussione e poi sarà presa una decisione, forse votando”, ha affermato la viceministra degli esteri israeliana Sharren Haskel, riferendosi all’ipotesi del cessate il fuoco.

Il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha avvertito che in caso di violazione dell’eventuale tregua Israele “reagirebbe con forza”.

Il ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir, leader di un partito di estrema destra, ha dichiarato che “un cessate il fuoco sarebbe un grave errore”.

“Israele non ha scuse per rifiutare una tregua”, ha affermato Josep Borrell, capo della diplomazia dell’Unione europea.

Le Nazioni Unite hanno invece ribadito la richiesta di un “cessate il fuoco permanente in Libano, in Israele e nella Striscia di Gaza”.

Secondo il sito d’informazione statunitense Axios, il piano proposto dagli Stati Uniti prevede una tregua di sessanta giorni durante la quale Hezbollah e l’esercito israeliano dovrebbero ritirarsi dal sud del Libano per fare posto all’esercito libanese.

Il piano si basa sulla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che aveva messo fine alla precedente guerra tra Israele e Hezbollah nel 2006. Il testo stabiliva che solo l’esercito libanese e le forze di pace internazionali possono essere schierate al confine meridionale del Libano.

La guerra che infuria dall’ottobre 2023 tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza si è estesa al Libano a settembre, dopo un anno di scambi di fuoco al confine tra l’esercito israeliano e Hezbollah, alleato del gruppo palestinese.

Secondo il ministero della salute libanese, dall’ottobre 2023 quasi 3.800 persone sono state uccise in Libano, la maggior parte delle quali a partire da settembre. Da parte israeliana, in tredici mesi sono stati uccisi 82 soldati e 47 civili.