In un discorso trasmesso dalla televisione di stato siriana domenica, la coalizione ribelle a guida jihadista ha annunciato la caduta di Bashar al Assad, affermando di aver rilasciato tutti i prigionieri detenuti ingiustamente e invitando i cittadini e i combattenti a non distruggere i beni dello stato.
Nove persone sono apparse sullo schermo della televisione pubblica. Una di loro ha letto una dichiarazione attribuita alla “cellula operativa per la liberazione di Damasco”, che annunciava “la liberazione della città di Damasco, la caduta del tiranno Bashar al Assad, il rilascio di tutti i prigionieri ingiustamente (detenuti) nelle carceri del regime”.
Assad è fuggito ma non si sa dove.
A Damasco si sono sentiti spari di festeggiamento e invocazioni religiose dagli altoparlanti delle moschee. La capitale siriana si è svegliata prima dell’alba di domenica sotto il controllo dei ribelli.
Il crollo del regime apre un’era di incertezza in Siria, dilaniata da una guerra civile che ha causato quasi mezzo milione di vittime e lasciata in balìa di gruppi sostenuti da varie potenze straniere.