Il 20 dicembre l’esercito russo ha lanciato alcuni missili balistici contro la capitale ucraina Kiev, uccidendo una persona e ferendone nove, e privando centinaia di edifici del riscaldamento. Mosca ha affermato che il raid è stato condotto in risposta a un attacco ucraino con missili occidentali contro una fabbrica russa.
“In base alle prime informazioni, una persona è rimasta uccisa”, ha dichiarato su Telegram Serhiy Popko, il capo dell’amministrazione militare di Kiev.
L’attacco è stato condotto con cinque missili balistici Iskander, che sono stati abbattuti, ha affermato l’aeronautica militare ucraina.
Il sindaco della capitale Vitalij Klyčko ha riferito che nove persone sono rimaste ferite, quattro delle quali sono state ricoverate in ospedale. “I soccorritori sono ancora al lavoro”, ha dichiarato.
“I detriti dei missili sono caduti su tre quartieri della città”, ha aggiunto.
Il sindaco ha deplorato il fatto che “630 edifici residenziali, sedici strutture sanitarie e circa trenta scuole sono rimaste senza riscaldamento” in un momento in cui le temperature si aggirano intorno allo zero.
L’esercito russo ha affermato di aver condotto il raid su Kiev “in risposta all’attacco ucraino del 18 dicembre con missili occidentali contro una fabbrica russa”.
Il presidente russo Vladimir Putin si è impegnato a rispondere duramente a qualunque attacco ucraino con missili occidentali in territorio russo, minacciando perfino di usare i missili ipersonici Oreshnik.
Il 19 dicembre il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj aveva reagito polemicamente ad alcune affermazioni di Putin.
Il 19 dicembre, duranta la sua conferenza stampa annuale, il presidente russo si era soffermato sul “grande duello ad alta tecnologia tra i missili Oreshnik e i sistemi di difesa aerea occidentali”.
“Sarà molto interessante”, ha aggiunto.
“La gente muore e a lui sembra interessante. È un vero idiota”, ha reagito Zelenskyj sul social network X.