Il 27 gennaio l’Unione europea ha avviato il procedimento di revoca delle sanzioni imposte alla Siria all’epoca del regime di Bashar al Assad, ha annunciato la responsabile della diplomazia europea Kaja Kallas.

Le sanzioni prendevano di mira il regime di Assad e interi settori dell’economia siriana durante la guerra civile.

“I ministri degli esteri dei Ventisette hanno raggiunto un accordo su una tabella di marcia per alleviare le sanzioni contro la Siria”, ha dichiarato Kallas sul social network X.

Il ministro degli esteri siriano Asaad al Shaibani ha accolto con favore l’annuncio.

“Accogliamo con favore la decisione dell’Unione europea di sospendere per un anno le sanzioni contro la Siria, primo passo verso la loro eliminazione definitiva”, ha dichiarato su X.

“Speriamo che questa decisione abbia conseguenze positive su tutti gli aspetti della vita quotidiana del popolo siriano e garantisca lo sviluppo del paese”, ha aggiunto.

L’Unione europea vuole contribuire alla ricostruzione del paese, devastato dalla guerra civile, e consolidare le relazioni con i nuovi leader, che chiedevano da settimane la revoca delle sanzioni.

Il ministro degli esteri francese Jean-Noël Barrot ha sottolineato il 27 gennaio che la revoca delle sanzioni si applicherà “ai settori dell’energia, dei trasporti e delle istituzioni finanziarie”.

Alcuni stati membri avevano espresso delle riserve sulla revoca delle sanzioni, chiedendo impegni concreti da parte del nuovo governo siriano sulla transizione politica.

“Vogliamo agire rapidamente, ma la revoca delle sanzioni potrebbe essere annullata se Damasco andasse nella direzione sbagliata”, ha avvertito Kallas.

Intanto, il 28 gennaio una delegazione russa è arrivata nella capitale siriana Damasco per la prima volta dalla caduta di Assad, uno storico alleato di Mosca.

L’obiettivo della visita potrebbe essere cercare di mantenere le due basi militari russe in Siria.