Israele vieterà le attività dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) a partire dal 30 gennaio, ha annunciato il 28 gennaio l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, una decisione sostenuta dagli Stati Uniti.
“Comunico alle Nazioni Unite e al Consiglio di sicurezza che la legislazione sulle attività dell’Unrwa in Israele entrerà in vigore il 30 gennaio”, ha affermato l’ambasciatore Danny Danon.
In una lettera inviata la settimana scorsa al segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, Danon aveva dichiarato che entro quella data l’agenzia avrebbe dovuto abbandonare tutte le sue strutture a Gerusalemme, compresa Gerusalemme Est annessa da Israele. Tra le strutture dell’Unrwa ci sono scuole e centri sanitari.
Iscriviti a Mediorientale |
Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
|
Iscriviti |
Iscriviti a Mediorientale
|
Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
|
Iscriviti |
Il 27 gennaio Guterres aveva contestato la decisione e invitato Israele “a ritirarla”. “Questa richiesta unilaterale di sospendere le attività e abbandonare le strutture con meno di una settimana di preavviso è manifestamente irragionevole e viola gli obblighi internazionali d’Israele”, aveva affermato.
Guterres aveva anche sottolineato che Israele “non può esercitare la sua sovranità sui Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est”.
L’Unrwa ha un ruolo cruciale nella distribuzione degli aiuti umanitari ai civili palestinesi nella Striscia di Gaza.
Israele critica da tempo l’agenzia, sostenendo che alcuni dei suoi impiegati palestinesi abbiano partecipato all’attacco senza precedenti di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre 2023.
Il 27 gennaio l’ambasciatrice ad interim statunitense alle Nazioni Unite, Dorothy Shea, aveva sostenuto la “decisione sovrana d’Israele di vietare le attività dell’Unrwa”.
“Affermare che questo avrà gravi conseguenze sulla distribuzione degli aiuti umanitari è irresponsabile”, aveva dichiarato, aggiungendo che l’Unrwa “non è mai stata l’unica opzione”.
Al contrario, le Nazioni Unite e molti stati membri hanno ribadito che non c’è alternativa all’Unrwa, considerata la “spina dorsale” degli aiuti umanitari a Gaza.
“Oltre a violare il diritto internazionale, questi attacchi all’Unrwa mettono a rischio la sopravvivenza e il futuro dei palestinesi”, ha affermato il direttore dell’agenzia Philippe Lazzarini.
“Nonostante tutto, siamo determinati a restare al nostro posto e a continuare a fare il nostro lavoro finché sarà possibile”, ha aggiunto.