Il 16 febbraio il gruppo ribelle Movimento 23 marzo (M23), sostenuto dal Ruanda, ha assunto il controllo di Bukavu, capoluogo della provincia del Sud Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). L’Unione africana (Ua) ha chiesto il “ritiro immediato” dei ribelli.
Con la conquista di Bukavu, che segue quella di Goma, capoluogo del vicino Nord Kivu, l’M23 ha ottenuto il controllo totale del lago Kivu, che si trova al confine con il Ruanda.
La sera del 14 febbraio i miliziani dell’M23 avevano raggiunto la periferia di Bukavu, poche ore dopo aver occupato l’aeroporto, a circa trenta chilometri di distanza.
Iscriviti a Africana |
Cosa succede in Africa. A cura di Francesca Sibani. Ogni giovedì.
|
Iscriviti |
Iscriviti a Africana
|
Cosa succede in Africa. A cura di Francesca Sibani. Ogni giovedì.
|
Iscriviti |
Non c’è stata alcuna resistenza da parte dei soldati congolesi, che la mattina del 14 febbraio avevano ricevuto l’ordine di lasciare le basi militari di Bukavu. Saccheggi di negozi e depositi merci sono stati segnalati in città a partire dalla serata dello stesso giorno.
Migliaia di persone sono fuggite verso il Burundi, attraversando il fiume Ruzisi.
Secondo un’ong locale, dal 14 febbraio almeno diecimila profughi congolesi sono arrivati in Burundi.
Il governo congolese ha denunciato in un comunicato il “piano ruandese di occupazione e saccheggio” dell’est della Rdc.
Il 15 febbraio, in occasione di un vertice ad Addis Abeba, in Etiopia, l’Ua aveva chiesto “il ritiro immediato dell’M23 e dei suoi sostenitori”, mettendo in guardia dalla “balcanizzazione della Rdc”, dove vaste aree di territorio sfuggono ormai al controllo del governo.
Secondo l’Onu, circa quattromila soldati ruandesi sono presenti nell’est della Rdc e quasi tremila persone sono morte nelle violenze delle ultime settimane.
Di recente la comunità internazionale ha chiesto più volte la fine delle ostilità, temendo la trasformazione del conflitto in una guerra regionale.
Kinshasa accusa il Ruanda di voler mettere le mani sulle risorse naturali delle province del Nord e del Sud Kivu, mentre Kigali smentisce e afferma di voler sradicare i gruppi armati che considera una minaccia alla sua sicurezza, in particolare le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr), attivi nell’est della Rdc.