Dopo aver vinto le elezioni legislative anticipate con un margine inferiore alle aspettative, Friedrich Merz, leader del Unione cristianodemocratica (Cdu, centrodestra), ha avviato delle difficili trattative per formare un governo di coalizione.
Si rivolgerà innanzitutto al Partito socialdemocratico (Spd, centrosinistra), che ha registrato un forte calo. Insieme i due partiti disporrebbero di una stretta maggioranza al Bundestag, il parlamento federale.
Merz si è detto consapevole del fatto che il paese non potrà restare a lungo senza un governo stabile in un contesto di forti tensioni internazionali, sia geopolitiche sia economiche.
L’ex avvocato d’affari, che non ha mai ricoperto incarichi di governo, ha guidato il suo partito alla vittoria, ma con un risultato, il 28,6 per cento dei voti, che è inferiore al 30 per cento previsto da mesi dai sondaggi.
Il partito d’estrema destra Alternative für Deutschland (Afd) ha invece raddoppiato i consensi, arrivando secondo con il 20,8 per cento.
“Quella della Cdu è una vittoria di Pirro”, ha avvertito Alice Weidel, leader dell’Afd, una formazione antimmigrazione e filorussa.
“Gli elettori hanno detto chiaramente ‘no’ al cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, ma non hanno detto un altrettanto chiaro ‘sì’ a Merz”, ha commentato il quotidiano Süddeutsche Zeitung.
Merz si è impegnato a formare una coalizione “entro Pasqua”, il 20 aprile, un obiettivo ambizioso considerando i tempi abituali delle trattative per formare i governi in Germania.
“Il mondo non si fermerà ad aspettarci”, ha affermato, in un momento in cui il paese è già in difficoltà da mesi a causa della rottura della coalizione uscente tra socialdemocratici, verdi e liberali.
Tedeschi pessimisti
Avendo escluso un’alleanza con l’Afd, Merz non ha altra scelta che tendere la mano all’Spd, che ha ottenuto appena il 16 per cento dei voti, il dato più basso degli ultimi ottant’anni, e si appresta ora a nominare una nuova leadership.
Ma un accordo tra la Cdu e l’Spd non può essere dato per scontato, anche perché Merz ha impresso al suo partito una svolta a destra e la situazione attuale non è quindi paragonabile a quella delle grandi coalizioni guidate da Angela Merkel, che aveva un orientamento centrista.
In campagna elettorale Merz ha annunciato dure misure contro l’immigrazione, anche in deroga alle regole europee, che l’Spd considera inaccettabili. I due partiti hanno anche idee molto diverse in tema di bilancio.
Merz, un atlantista convinto, ha fatto sapere che una delle priorità del futuro governo sarà rafforzare la difesa europea per emancipare il continente dagli Stati Uniti guidati da Donald Trump.
Nonostante un’affluenza record dai tempi della riunificazione, tra l’83 e l’84 per cento, i tedeschi sono pessimisti: secondo un sondaggio Infratest dimap, il 68 per cento degli intervistati si è detto convinto che le elezioni non produrranno un governo stabile.