La superficie del ghiaccio marino intorno ai poli ha registrato un minimo storico a febbraio, un fenomeno particolarmente marcato nell’Artico, ha affermato il 6 febbraio il Servizio europeo sul cambiamento climatico di Copernicus (C3s).
Il dato sull’estensione della banchisa arriva in un momento in cui il pianeta sta entrando nel terzo anno consecutivo di temperature senza precedenti: l’inverno 2025 nell’emisfero boreale (dal 1 dicembre al 28 febbraio) è stato il secondo più caldo mai registrato, quasi alla pari con il record del 2024.
“Una delle conseguenze di un mondo più caldo è lo scioglimento del ghiaccio marino”, ha dichiarato Samantha Burgess, vicedirettrice del C3s.
Iscriviti a Pianeta |
Ogni giovedì le notizie più importanti sulla crisi climatica e ambientale. A cura di Gabriele Crescente.
|
Iscriviti |
Iscriviti a Pianeta
|
Ogni giovedì le notizie più importanti sulla crisi climatica e ambientale. A cura di Gabriele Crescente.
|
Iscriviti |
“Il 7 febbraio è stato registrato un minimo storico per la superficie totale della banchisa nelle regioni artica e antartica”, ha affermato il C3s.
Il dato è particolarmente basso nell’Artico, dove attualmente si sta concludendo l’inverno.
La banchisa antartica, pur non toccando un minimo assoluto, ha comunque registrato un dato più basso del 26 per cento rispetto alla media stagionale al culmine dell’estate australe.
Per quanto riguarda le temperature, i climatologi si aspettavano che il caldo record degli ultimi due anni si attenuasse dopo la fine del fenomeno del Niño, che alimenta il riscaldamento globale. Ma il termometro sta continuando a superare o a sfiorare i massimi storici.
Il mese di febbraio è stato il terzo più caldo da quando sono cominciate le rilevazioni, con una temperatura media globale che ha superato di 1,5 gradi quella dell’era preindustriale, prima che l’uso massiccio dei combustibili fossili cominciasse a modificare il clima terrestre.
Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato e il primo a superare la soglia degli 1,5 gradi, fissata dall’accordo di Parigi sul clima.
L’accordo, da cui il presidente statunitense Donald Trump ha di recente annunciato il ritiro, punta a contenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei due gradi e se possibile sotto 1,5 gradi per evitare gli effetti più catastrofici del cambiamento climatico.