Il 9 aprile sono entrati in vigore i dazi doganali imposti dal presidente statunitense Donald Trump a decine di paesi, tra cui spiccano quelli astronomici del 104 per cento imposti alla Cina.
I dazi aggiuntivi, che per i prodotti importati dall’Unione europea saranno del 20 per cento, hanno causato una nuova caduta delle borse asiatiche.
Per quanto riguarda la Cina, l’8 aprile il presidente statunitense ha aumentato i dazi aggiuntivi dal 34 all’84 per cento, che si aggiungono a quelli del 20 per cento già introdotti dall’amministrazione Trump.
Iscriviti a Economica |
La newsletter su economia e lavoro. A cura di Alessandro Lubello. Ogni venerdì.
|
Iscriviti |
Iscriviti a Economica
|
La newsletter su economia e lavoro. A cura di Alessandro Lubello. Ogni venerdì.
|
Iscriviti |
L’aumento è stato deciso dopo che Pechino ha risposto con fermezza all’offensiva commerciale lanciata dal presidente statunitense Donald Trump, imponendo a sua volta dazi doganali del 34 per cento su tutti i prodotti importati dagli Stati Uniti e presentando un ricorso all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto).
“La Cina non accetterà mai un aumento simile”, aveva minacciato l’8 aprile un portavoce del ministero del commercio cinese.
Il 9 aprile Pechino ha poi annunciato che i dazi sui prodotti statunitensi passeranno dal 34 all’84 per cento.
Nonostante una lieve ripresa l’8 aprile, i mercati azionari di tutto il mondo sono in preda al panico per l’offensiva commerciale di Trump.
Il 9 aprile la borsa di Tokyo ha chiuso in calo del 3,93 per cento, mentre quella di Taiwan ha registrato una perdita del 5,8 per cento.
Anche le borse europee hanno registrato forti perdite subito dopo l’apertura.
A livello mondiale, il 5 aprile erano entrati in vigore dei dazi aggiuntivi del 10 per cento su tutti i prodotti importati negli Stati Uniti.
A parte il 104 per cento imposto alla Cina, i dazi aggiuntivi entrati in vigore il 9 aprile colpiscono circa sessanta partner commerciali degli Stati Uniti, con percentuali che vanno dall’11 al 50 per cento.
L’8 aprile Trump si è però impegnato a raggiungere “accordi su misura” con tutti i paesi disponibili a trattare, citando in particolare il Giappone e la Corea del Sud.
Lo stesso giorno la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha esortato a “evitare un’escalation” durante un colloquio telefonico con il primo ministro cinese Li Qiang, dicendosi favorevole a una “soluzione negoziata”.
Secondo un portavoce, l’Unione europea dovrebbe annunciare una risposta ai dazi di Trump “all’inizio della prossima settimana”.