1. Cos’è successo a Occupy Wall street? Secondo Michael Levitin, benché meno visibile di prima il movimento non si è estinto: anzi, si è esteso capillarmente e ha ottenuto delle importanti vittorie sociali.
  2. L’8 giugno 1985 uscì negli Stati Uniti Meno di zero, il romanzo d’esordio di Bret Easton Ellis che in qualche modo fu anche un manifesto generazionale. Francesco Longo ricostruisce la sua influenza a trent’anni di distanza nelle parole di alcuni scrittori italiani.
  3. “Amare la Recherche significa non averne mai abbastanza, significa che non c’è una sua pagina, per quanto aurorale, che a leggerla per la prima volta non emozioni, anche se sono già migliaia quelle a cui va ad aggiungersi nel deposito della nostra memoria”. Intorno ai saggi di Raboni su Proust.
  4. Nel rap torna spesso l’ossessione delle automobili di un certo livello. Su Cuepoint di Medium – dopo un’analisi di centinaia di testi di canzoni – trovate una lista ragionata delle marche e dei modelli preferiti dai rapper americani (al primo posto c’è la Mercedes).
  5. Pochi giorni fa è morto il grandissimo sassofonista Ornette Coleman. La scelta è ampia: io vi consiglio un articolo scritto dallo stesso Coleman per Downbeat nel 1967, il breve articolo di Richard Brody per il New Yorker e una serie di commenti di altri artisti, raccolti dal Los Angeles Times.
  6. Il numero di persone che utilizzano servizi di ad blocking navigando su internet è aumentato verticalmente negli ultimi tre anni: l’Economist ne analizza le conseguenze dal punto di vista del business digitale e degli aspetti legali.
  7. “C’è una grande miseria. Moltissima dignità. Un rito della solidarietà che si incrina di tanto in tanto”. Igort intervistato sull’Ucraina, che ha raccontato nel suo ultimo reportage a fumetti.
  8. Mauro Boarelli analizza con attenzione il progetto La buona scuola e la sua attuazione nel recente disegno di legge, evidenziandone tutti i limiti e le criticità.
  9. Com’è la vita di un clown, oggi? Su Esquire, Mike Sager ha intervistato il pagliaccio Sparky (al secolo Brian Wishnefsky): un articolo che combina la giusta dose di inquietudine e divertimento.
  10. Una storia come tante: quella di Hamid, marocchino residente in Italia da 16 anni, rimasto senza un lavoro stabile e con il pericolo dello sfratto imminente.
  11. La noia è una delle condizioni meno studiate in psicologia e sociologia. Ma quali conseguenze ha? E a che serve, se serve a qualcosa? Tosin Thompson mette insieme e commenta le più recenti ricerche al riguardo.
  12. Nel Regno Unito i costi dei funerali sono aumentati dell’80 per cento in dieci anni. Il che rende particolarmente difficile per i più poveri avere una sepoltura dignitosa.
  13. Su Uncube c’è una bella intervista a Richard Sennett sulle idee di comune e di cooperazione, e la loro necessità oggi.
  14. “At least a human translator asks the very questions – What purpose is this text designed to serve? What aims are encoded in this language? – that a machine regards as entirely beside the point”. Le possibilità della traduzione mediante algoritmi sono sempre più vaste, e l’efficacia di strumenti come Google translate è ormai provata. Ma da essi resta esclusa un’abilità fondamentale che pertiene solo agli umani: l’identificazione del contesto e dello scopo delle parole.
  15. A Milano (e online sul Post) sono esposte le fotografie del concerto dei Beatles tenuto in città nel 1965.

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