Il 9 marzo 2020 l’Italia entrava in lockdown per limitare la diffusione del covid-19. Lockdown è stata una delle tante parole nuove che presto sarebbero diventate comuni nelle nostre conversazioni, come anche quarantena, tampone, variante. La pandemia ci ha costretto a preoccuparci di virus invisibili intorno a noi, a rivedere completamente la fruizione e la condivisione degli spazi sociali. In Italia a causa del covid-19 sono morte circa 145mila persone e sono aumentati i casi di ansia e depressione.

Dal momento in cui tutto è cominciato, i fotogiornalisti dell’agenzia Parallelozero hanno documentato in maniera capillare cosa è successo nel nostro paese e ne è nato il progetto collettivo CoviDiaries, che attraverso storie e approcci diversi restituisce un quadro complesso del nostro presente e forse anche del nostro futuro. “Fin da subito, come Parallelozero, abbiamo sentito l’esigenza di realizzare una sorta di scatola della memoria, da aprire quando tutto questo sarebbe finito”, racconta Sergio Ramazzotti, giornalista, fotografo e cofondatore dell’agenzia, nata a Milano nel 2007.

CoviDiaries si è evoluto in un progetto espositivo, composto da foto e proiezioni accompagnate dai brani dell’album Quarantine scenario dei Casino Royale. La mostra, già esposta a Bergamo e al Salone del libro di Torino, sarà alla Fabbrica del vapore di Milano dal 29 gennaio al 25 febbraio. Inoltre a partire dal 3 febbraio si svolgeranno anche quattro incontri in cui alcuni esperti si confronteranno su temi fondamentali per ripensare la nostra società dopo la pandemia.

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