Nel Golfo i lavoratori immigrati sono i più colpiti dal virus
Nei paesi arabi del golfo Persico l’epidemia di coronavirus sta cominciando a diffondersi rapidamente, con 16.500 casi confermati e 111 morti. I più colpiti sono i milioni di lavoratori stranieri, provenienti soprattutto dall’Asia, che rappresentano la spina dorsale delle economie di questi paesi, scrive la Reuters.
Gli immigrati lavorano in settori interessati dalle misure adottate per contenere l’epidemia, come l’edilizia, l’ospitalità, il commercio, i trasporti e i servizi, e molti di loro si sono ritrovati disoccupati da un giorno all’altro e senza nessuna fonte di reddito. Inoltre spesso vivono in dormitori affollati, dove anche una dozzina di persone può ritrovarsi a condividere una stanza. Alcune di queste strutture sono diventate focolai di contagio e sono state messe in quarantena.
Le autorità e le organizzazioni umanitarie stanno cercando edifici vuoti per ospitare temporaneamente alcuni di loro. Inoltre diversi governi stanno cercando di rimpatriare gli immigrati che hanno perso il lavoro, ma in molti casi i paesi di origine rifiutano di accoglierli perché non sono in grado di occuparsi di loro.
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