Il numero dei casi di covid-19 a Xian, un focolaio dove alla fine di dicembre si registravano 150 nuove infezioni giornaliere, ha cominciato a scendere dopo una settimana di lockdown. Ma le polemiche per la disorganizzazione nella distribuzione dei viveri ai 13 milioni di abitanti della città, che non sono autorizzati a uscire di casa nemmeno per comprare da mangiare, non si placano. E sui social network ha creato indignazione il trasferimento, poco dopo la mezzanotte del 1 gennaio, di un gruppo imprecisato di persone in strutture per la quarantena poco riscaldate e mal attrezzate. Il 4 dicembre è stato imposto il lockdown anche nella città di Yuzhou (in seguito all’individuazione di tre casi).
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Questo articolo è uscito sul numero 1442 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati