Il 13 marzo i guardiani della rivoluzione iraniani hanno rivendicato un lancio di missili contro un “centro strategico israeliano” a Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno. Secondo le autorità curde, che hanno smentito la presenza di un centro israeliano a Erbil, due persone sono rimaste ferite. Baghdad ha convocato l’ambasciatore iraniano Iraj Masjidi denunciando una “palese violazione della sovranità irachena”. Dall’inizio dell’anno gli attacchi missilistici sul territorio iracheno si sono moltiplicati e possono essere attribuiti a fazioni vicine all’Iran, scrive Azzaman. Secondo il quotidiano iracheno, presto saranno bombardati altri centri in Kurdistan e questo potrebbe essere l’inizio di una nuova escalation militare, in cui “l’Iraq diventa ancora una volta un’arena dove le potenze regionali regolano i loro conti”. Al Jazeera commenta che l’incidente arriva in un “momento critico” delle relazioni tra Teheran e il resto del mondo: l’11 marzo i colloqui per ripristinare l’accordo sul nucleare iraniano sono stati sospesi a causa delle richieste dell’ultimo momento della Russia. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1452 di Internazionale, a pagina 19. Compra questo numero | Abbonati