◆ Con i suoi diecimila chilometri quadrati, il Salar de Uyuni, nel sudovest della Bolivia, è la più grande distesa di sale del mondo. Per gran parte dell’anno è di un bianco immacolato, ma durante la stagione delle piogge una parte si riempie d’acqua assumendo un aspetto sorprendente. Nel gennaio scorso gli allagamenti sono stati i più estesi da molti anni.
Le abbondanti piogge cadute sull’altopiano andino tra novembre, dicembre e gennaio hanno sommerso gran parte del Salar de Uyuni. “Le precipitazioni, cominciate prima del solito, e il tasso di riempimento della distesa sono stati superiori alla media stagionale, probabilmente a causa del fenomeno climatico della Niña”, spiega l’idrologo Jorge Molina Carpio, dell’Universidad mayor de San Andrés, a La Paz. Le immagini a sinistra, scattate dal satellite Landsat 8 della Nasa il 31 gennaio 2022, mostrano i colori assunti dalla distesa salata, che probabilmente sono il risultato di una combinazione di acqua piovana, sedimenti vulcanici e microbi o alghe che prosperano nell’acqua.
Il Salar de Uyuni è ricco di minerali, in particolare litio (usato nelle batterie), alite (il comune sale da tavola), ulexite (usata dall’industria chimica) e gesso, alcuni dei quali sono raccolti in Bolivia almeno dal seicento (una miniera di litio è visibile nell’immagine). Il paesaggio piatto attira i turisti, che accorrono a vedere la crosta salata nella stagione secca e i laghi a specchio in quella delle piogge. La salina è anche popolare tra gli scienziati addetti al telerilevamento, che la usano per calibrare le fotocamere satellitari e gli altimetri.–Michael Carlowicz (Nasa)
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Questo articolo è uscito sul numero 1453 di Internazionale, a pagina 99. Compra questo numero | Abbonati