È durata meno di ventiquattr’ore la carcerazione preventiva dell’ex primo ministro bulgaro Bojko Borisov ( nella foto ), arrestato con accuse di corruzione giovedì 17 marzo e rilasciato il giorno dopo. In mancanza di prove certe, la procura non ha formulato alcuna accusa nei suoi confronti. Borisov, leader del partito Gerb, oggi all’opposizione, e per undici anni alla guida del paese, era stato fermato il giorno dopo la visita in Bulgaria della procuratrice capo dell’Unione europea, Laura Kövesi, per irregolarità nell’uso dei fondi europei. La versione bulgara di Deutsche Welle punta il dito contro la mancanza di coraggio della procura. Secondo E-Vestnik, comunque andrà a finire la vicenda giudiziaria la carriera politica dell’ex premier è finita: “Nessun partito oggi accetterebbe il Gerb e Borisov in una coalizione di governo, a prescindere dai futuri risultati elettorali. Anzi, è probabile che prima delle prossime elezioni l’ex primo ministro sia di nuovo arrestato e forse condannato”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1453 di Internazionale, a pagina 40. Compra questo numero | Abbonati