L’educazione sentimentale ed erotica di un ragazzo, condotta da una ragazza e filmata da una regista. Ecco la rara promessa dell’opera seconda di Leyla Bouzid, dove il romanzesco si aggancia a una realtà precisa quanto complessa. Ahmed, 18 anni, francese di origini algerine, ha sempre vissuto nella banlieue parigina. Farah invece viene da Tunisi. Lei esuberante, lui riservato, s’incontrano alla facoltà di lettere e l’attrazione tra di loro è immediatamente evidente. Poi, una sera, il loro primo abbraccio, mancato, fa apparire un abisso di incomprensioni tra di loro. La sensualità immediata del film dovrà allora fare i conti, esattamente come Farah, con gli ostacoli che Ahmed si costruisce da solo. Ma è possibile riuscire a cambiare pelle, a 18 anni, in tempi di implacabile determinismo? Leyla Bouzid cerca risposte con pudore, senza cedere alla pruderie.
Louis Guichard, Télérama
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Questo articolo è uscito sul numero 1453 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati