Analizzando il sangue di ventidue volontari, tutti in buona salute, alcuni ricercatori olandesi hanno rilevato tracce di plastica. Erano presenti molecole di stirene, che forma il polistirolo, di dimetil tereftalato, che forma il pet, e di altre componenti della plastica. La ricerca di altri composti, come il polipropilene, ha dato esito negativo. Secondo gli autori, la concentrazione del materiale nel sangue non era mai stata quantificata. Negli ultimi anni l’inquinamento da plastica è diventato onnipresente: studi precedenti hanno trovato particelle nell’aria, nell’acqua, nel suolo, negli animali e negli alimenti. Anche se la nuova ricerca si basa su pochi campioni, i risultati confermano la diffusione del materiale. I ricercatori non hanno però spiegato la presenza della plastica nel sangue. Le particelle trovate potrebbero dipendere dall’inquinamento ambientale, ma anche dai prodotti per l’igiene personale, dall’inchiostro dei tatuaggi o dagli interventi sui denti. Molti altri aspetti dovranno essere chiariti, come le fasce di popolazione più colpite. Al momento non si conoscono neanche gli effetti sul corpo umano. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1454 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati