È stato annunciato il 15 agosto il vincitore delle presidenziali keniane svolte sei giorni prima: William Ruto, 55 anni, vicepresidente nell’amministrazione uscente di Uhuru Kenyatta, ha ottenuto il 50,5 per cento dei voti, battendo di stretta misura l’avversario Raila Odinga. Da “venditore di polli al più alto incarico del paese: l’ascesa di Ruto è stata rapidissima”, scrive The Standard, riassumendo la carriera dell’uomo che si prepara a diventare il quinto presidente dai tempi dell’indipendenza. Per The East African Ruto ha vinto grazie a una campagna populista, indirizzata a quella parte della popolazione che si sente “in fondo alla piramide sociale”, presentandosi come un hustler, uno di quelli che si “arrabattano”. Tuttavia il 16 agosto Odinga, oppositore di lunga data e leader della coalizione Azimio la Umoja (di cui fa parte anche Kenyatta), ha respinto il verdetto e ha annunciato che farà ricorso alla corte suprema. Lo scarto tra Ruto e Odinga è stato di 233mila voti, e alla proclamazione dei risultati quattro dei sette componenti della commissione elettorale hanno denunciato l’“opacità” del conteggio finale. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1474 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati