Il 22 agosto il procuratore Diego Luciani ha chiesto dodici anni di carcere, l’esclusione a vita da ogni incarico pubblico e la confisca dei beni per la vicepresidente argentina Cristina Fernández (nella foto affacciata al balcone), accusata di essere a capo di un’associazione illecita che favoriva l’imprenditore Lázaro Báez e di essersi appropriata di fondi pubblici. “ È stata la più grande manovra di corruzione nella storia del paese”, ha detto Luciani, stimando in milioni di dollari il danno economico causato allo stato. “Fernández si è difesa dicendo di essere vittima di un linciaggio giudiziario”, scrive El Diario. Figura di spicco della sinistra peronista, Fernández è stata presidente dal 2007 al 2015. In precedenza l’incarico era stato ricoperto dal marito Néstor Kirchner. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1475 di Internazionale, a pagina 27. Compra questo numero | Abbonati