Per eliminare gli inquinanti interni classificati come tossici e potenzialmente cancerogeni l’ingegneria genetica punta sulle piante d’appartamento. Alcune piante sono infatti in grado di decomporre i composti organici volatili rilasciati da deodoranti, rivestimenti, colle e vernici, ma con capacità assorbente limitata. L’azienda canadese Origen Air ha creato una variante transgenica della pianta sempreverde pothos (Epipremnum aureum), che grazie a un enzima presente nel fegato dei conigli decompone il benzene e la formaldeide. La pianta è venduta in Canada come parte di un sistema di purificazione per uffici che convoglia l’aria inquinata verso di lei. La startup francese Neoplants ha invece prodotto una versione di pothos in grado di decomporre anche il toluene, l’etilbenzene e lo xylene: oltre all’enzima del coniglio ci sono due geni di batteri depuratori e copie di geni della pianta stessa, scrive New Scientist. La capacità di depurazione sarebbe superiore al 30 per cento.
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Questo articolo è uscito sul numero 1485 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati