Dal 2020 il fotografo colombiano Felipe Romero Beltrán lavora a una serie intitolata Dialect. Il progetto è nato dalla collaborazione con un gruppo di giovani immigrati per ricostruire, attraverso i loro ricordi, il viaggio che hanno intrapreso dal Marocco per arrivare sulle coste spagnole. Romero Beltrán li ha incontrati per la prima volta a Siviglia, durante un laboratorio teatrale organizzato all’interno di un progetto d’inclusione. Il fotografo era stato invitato a parlare della sua esperienza di immigrato, arrivato in Spagna da Bogotá. Il progetto però è cominciato quando i ragazzi sono diventati maggiorenni e sono stati trasferiti in un centro di accoglienza temporanea in attesa di ricevere i documenti per poter restare legalmente nel paese. “I minori che entrano irregolarmente nel territorio spagnolo restano sotto la custodia dello stato fino a diciotto anni. A quel punto devono aspettare da uno a tre anni per regolarizzare la loro situazione”, spiega Romero Beltrán. Nelle sue immagini, lontane dal fotogiornalismo tradizionale, il fotografo riflette sulla complessità delle storie di Youssef, Hamza, Bilal e degli altri, ricreando alcuni dei momenti più difficili della loro vita. In una foto, per esempio, Bilal è trasportato sulle spalle di due compagni per rievocare il momento in cui è svenuto nel viaggio da Tangeri a Siviglia.

Mettendo l’accento sui corpi, i volti e i gesti dei ragazzi, Romero Beltrán trasforma i loro ricordi drammatici in attimi di poesia e bellezza, mostrando situazioni di aiuto e sostegno tra persone che hanno condiviso un’esperienza così dolorosa. “È un progetto sulla vita quotidiana e le aspettative del gruppo, in cui i loro corpi dialogano con la memoria e la lunga attesa che devono affrontare”, dice il fotografo. ◆

Mohamed Reda, Yones Braiki, Hamza Gharnili e Monir el Komairi mettono in scena il momento in cui Hamza è arrivato in Spagna. Siviglia, settembre 2020.
Aziz e Bilal in una scena ispirata al viaggio di Felipe. Siviglia, settembre 2021.
Hamza Chabouni, Bilal Siasse e Youssef Elhafidi ricostruiscono il momento in cui Bilal è svenuto sulla strada verso Siviglia, dopo aver camminato per quasi 24 ore. Quartiere di La
Macarena, Siviglia, agosto 2020.
Aziz, Siviglia, aprile 2022.
Zakaria Mourachid taglia i capelli a Simo Rifi, Siviglia, settembre 2020.
Da sapere
Il progetto

◆ Felipe Romero Beltrán è un fotografo nato nel 1992 a Bogotá, in Colombia. Vive a Madrid, in Spagna. Il titolo del progetto Dialect è il risultato dell’unione di due parole del greco antico: dialégesthai, che significa “dialogare” e diálektos, che vuol dire “conversazione”. Il lavoro ha vinto il premio per il miglior portfolio assegnato dalla fondazione Aperture nel 2022. Oltre alle foto, Romero Beltrán ha realizzato una serie di video intitolata Recital, in cui i ragazzi leggono le prime quattro pagine della legge spagnola sull’immigrazione.


Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1486 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati