◆ A settembre Babcock Ranch è stata una delle poche cittadine in Florida a resistere all’uragano Ian. Mentre le località vicine sono state allagate e hanno subìto molti danni, Babcock Ranch è rimasta indenne, grazie al modo innovativo in cui è stata costruita. Di solito il metodo più veloce, e più economico, per creare un insediamento è spianare un’area, aggiungere terreno dove serve, realizzare un sistema artificiale di drenaggio dell’acqua e costruire le case. Ma Babcock Ranch ha seguito un metodo diverso, più lento. Il centro è stato sviluppato, lontano dalla costa, su quasi undicimila ettari di terreno agricolo a sud di Orlando. Alla fine dovrebbe ospitare 36mila case, scrive il Christian Science Monitor. Oltre a persone che vengono dal nord degli Stati Uniti in cerca di temperature più miti, la cittadina dovrebbe accogliere anche chi trasloca dalle coste della Florida, minacciate dagli uragani e dall’innalzamento del livello del mare. Per costruire il centro urbano si è cercato di rispettare la topografia naturale, sono state create zone umide artificiali per raccogliere l’acqua piovana e sono stati piantati cespugli e alberi del luogo, resistenti anche alla siccità. Grazie a una centrale di 700mila pannelli solari e a un sistema di batterie di riserva, si definisce la prima città a energia solare degli Stati Uniti. Le case costano più di quelle costruite con il vecchio metodo, ma dovrebbero essere più durature e resistenti agli eventi climatici estremi.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1490 di Internazionale, a pagina 112. Compra questo numero | Abbonati