Nel Regno Unito 3,5 milioni di persone in età da lavoro soffrono di patologie croniche che non gli permettono di avere un impiego o di cercarne uno, scrive il New York Times. “Il numero è aumentato in modo impressionante durante i primi due anni di pandemia quando, secondo uno studio della Banca d’Inghilterra, più di mezzo milione di persone ha contratto malattie croniche fisiche e mentali”. Il problema, aggiunge il quotidiano statunitense, continua a essere rilevante ancora oggi, e nel Regno Uniti molti “cominciano a preoccuparsi per gli effetti negativi sull’economia, costretta a fare a meno di tanti lavoratori”. Il tasso di disoccupazione britannico è il più basso degli ultimi cinquant’anni, ma le aziende non trovano il personale di cui hanno bisogno. Un ulteriore segnale d’allarme “per un paese già alle prese con l’inflazione elevata e i costi economici dell’uscita dall’Unione europea”. Da tempo, inoltre, il servizio sanitario nazionale è sovraccarico e deve affrontare numerosi scioperi dei dipendenti. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1494 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati