Il 26 marzo circa otto milioni di cubani sono stati chiamati a rinnovare i 470 seggi al parlamento nazionale. I candidati erano tutti del Partito comunista, e sono stati eletti. Tra loro c’era anche l’ex leader Raúl Castro, 91 anni, e l’attuale presidente del paese Miguel Díaz-Canel. L’affluenza, scrive El País, è stata intorno al 75 per cento, dieci punti percentuali in meno rispetto alle elezioni legislative del 2018. Secondo il governo di Cuba il risultato è una vittoria, per l’opposizione in esilio il voto è stato una farsa.
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Questo articolo è uscito sul numero 1505 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati