“Più di 65mila persone arrestate, un centinaio di morti in carcere, detenzioni arbitrarie, torture, sospensione dei diritti costituzionali, mancata diffusione di informazioni ufficiali, contratti pubblici e acquisti senza gara d’appalto: sono solo alcuni effetti dello stato d’emergenza decretato il 27 marzo 2022 dal governo del presidente Nayib Bukele e rinnovato per undici volte”, scrive il sito indipendente El Faro. La misura era stata adottata dopo un fine settimana particolarmente violento, con 87 omicidi in due giorni attribuiti all’organizzazione criminale Mara salvatrucha-13. Da quel momento nel paese centroamericano i detenuti sono passati da 37mila a circa centomila. Nonostante la costruzione di un megacarcere voluto dal governo, non c’è abbastanza spazio per tutti, continua El Faro. A un anno da quando è entrato in vigore lo stato d’eccezione, il governo di San Salvador ripete che durerà fino a quando sarà necessario, senza dare dettagli.
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Questo articolo è uscito sul numero 1505 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati