La First Citizens BancShares, una delle più importanti banche regionali statunitensi, ha deciso di comprare buona parte delle attività della Silicon Valley Bank (Svb), l’istituto fallito in seguito al crollo del 10 marzo provocando forti scossoni nell’intero sistema bancario, scrive il Wall Street Journal. L’operazione include depositi per 119 miliardi di dollari e prestiti dell’Svb per 72 miliardi dollari a un prezzo scontato di 16,5 miliardi. Circa novanta miliardi di titoli resteranno ancora sotto il controllo della Federal deposit insurance corporation (Fdic), l’agenzia federale che sta gestendo il fallimento. La First Citizens, che con quest’operazione diventa una delle prime venticinque banche statunitensi, ha inoltre ricevuto la garanzia che l’agenzia parteciperà alla perdite legate ai prestiti commerciali dell’Svb. La Fdic stima che il fallimento dell’Svb costerà ai contribuenti statunitensi venti miliardi di dollari, il 10 per cento del patrimonio della banca prima del crollo. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1505 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati