La camera dei deputati ha votato una serie di riforme che aboliranno la pena di morte obbligatoria per alcuni crimini. Una volta approvate dal senato e firmate dal re, le misure potrebbero risparmiare la vita a 1.300 persone, spiega Channel News Asia. Finora i tribunali della Malaysia erano tenuti a infliggere la pena capitale ai colpevoli di omicidio, traffico di stupefacenti, tradimento, sequestro di persona e terrorismo. Ora potranno stabilire pene detentive fra i trenta e i quarant’anni o la fustigazione. “C’è ancora molto da fare”, commenta Amnesty international, “ma questa novità apre la strada ad altre riforme che mettano al centro i diritti umani”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1506 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati