Dalle parti di Nanni Moretti la situazione politica italiana e quella del suo cinema sono inscindibili e sono entrambe disperate. Il sol dell’avvenire mescola queste constatazioni e la malinconia che ne deriva in un modo particolarmente coerente. Due storie s’intrecciano. Quella del regista Giovanni (Nanni Moretti) e della moglie produttrice Paola (Margherita Buy), e quella dei protagonisti del film a cui lavora Giovanni: Ennio (Silvio Orlando) e Vera (Barbora Bobulova), due “compagni” che nel 1956 guidano una sezione romana del Pci e si trovano a dover compiere scelte difficili dopo la rivolta di Budapest. Il sol dell’avvenire non è un gemello di Aprile. Non c’è da stupirsi se durante la grande parata finale trockista Moretti si congeda salutando con la mano. Questo non sarà il suo ultimo film, ma senza dubbio è un eloquente addio al cinema.
Olivier Lamm, Libération
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Questo articolo è uscito sul numero 1514 di Internazionale, a pagina 87. Compra questo numero | Abbonati