Nella Repubblica Democratica del Congo è stata testata una tecnica che dimezza i tempi per rilevare il virus della poliomielite e permette di limitare la diffusione della malattia. La tecnica, conosciuta come ddns, è basata sul sequenziamento a nanopori già usato per altre malattie infettive come covid-19, ebola e morbillo, scrive Nature Microbiology. Oggi i campioni di feci sono inviati all’estero e analizzati con il metodo tradizionale delle colture cellulari, che produce risultati nel giro di un mese. La ddns ha permesso di ridurre i tempi di diciannove giorni, rilevando inoltre il poliovirus in 62 campioni rispetto ai 51 del metodo tradizionale. Gli autori dello studio sottolineano l’importanza di usare la tecnica anche in altri paesi africani. Se adottata a livello globale, potrebbe contribuire all’eradicazione della poliomielite, comparsa di recente in città considerate sicure come Londra, New York e Gerusalemme.
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Questo articolo è uscito sul numero 1526 di Internazionale, a pagina 89. Compra questo numero | Abbonati