Daniel Noboa, un imprenditore di 35 anni candidato con la coalizione di centro Alleanza democratica nazionale, il 15 ottobre ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali con il 52,1 per cento delle preferenze, scrive il sito ecuadoriano Gk. Luisa González, la candidata di sinistra sostenuta da Revolución ciudadana, il partito dell’ex presidente Rafael Correa, ha ottenuto il 47,9 per cento dei voti. Noboa, il più giovane presidente ecuadoriano di sempre, è figlio di uno degli uomini più ricchi del paese, Álvaro Noboa, che ha fatto fortuna con l’esportazione delle banane e in passato si è candidato cinque volte alla guida dell’Ecuador, senza mai essere eletto. Il futuro presidente, che s’insedierà a dicembre, ha poca esperienza politica e non si definisce né di destra né di sinistra, ma la sua vicinanza al mondo imprenditoriale, la volontà di ridurre le tasse e di favorire gli investimenti stranieri lo avvicinano al centrodestra, sottolinea El País. Noboa resterà in carica solo sedici mesi, fino a maggio del 2025, quando sarebbe dovuto terminare il mandato dell’ex presidente conservatore Guillermo Lasso, che a maggio ha sciolto il parlamento per evitare un procedimento politico per corruzione. Eredita un paese con un’economia in crisi e una violenza fuori controllo. Il 9 agosto Fernando Villavicencio, giornalista e candidato di sinistra alle presidenziali, è stato ucciso a Quito: l’ennesimo episodio che mostra il potere crescente dei gruppi legati al narcotraffico e ai cartelli della droga messicani, colombiani e albanesi. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1534 di Internazionale, a pagina 35. Compra questo numero | Abbonati