I ricercatori dell’università di Milano hanno individuato le prime prove del consumo di cannabis in resti umani provenienti da un sito archeologico, scrive New Scientist. L’analisi delle ossa di un giovane e di una donna di mezza età sepolti tra il 1638 e il 1697 in una cripta sotto l’ex ospedale Ca’ Granda ha evidenziato tracce di tetraidrocannabinolo e cannabidiolo. Dato che nei registri dell’ospedale non è stato trovato nessun riferimento alla cannabis, i ricercatori ipotizzano che queste persone possano essersi curate da sole o abbiano consumato la sostanza a scopo ricreativo.
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Questo articolo è uscito sul numero 1541 di Internazionale, a pagina 111. Compra questo numero | Abbonati